|
Il
nome 'Iran' ha origine dalle popolazioni indoeuropee che al tempo
delle grandi migrazioni vennero a stanziarsi in questo altipiano
e, per quanto certamente differenziate in varie stirpi, portavano
il nome comune di 'Arii'.
Tale nome, risalente al periodo della comunità indoeuropea, ebbe
assai probabilmente in origine il significato di 'buono', 'nobile'.Nel
periodo della comunità indo-iranica venne a designare più propriamente
la casta dominante, la nobiltà, e quindi, in opposizione alle popolazioni
di altra razza e lingua dei territori occupati, l'unità culturale
ed etnica dei nuovi abitanti. Nelle iscrizioni degli Achemenidi
il termine 'ariya' è usato per indicare i popoli di stirpe iranica
in contrapposizione alle popolazioni indigene dell'altipiano. Dall'antico
iranico 'ariyana' deriva la forma medio-persiana 'eran' ('iranico'
in contrapposizione ad 'aneran', 'non iranico, straniero'), e da
questa la moderna denominazione di Iran.
Geografia
L'Iran
si trova in Asia Sud-Occidentale, e confina per via di terra con
l'Armenia, l'Azebaijan e il Turkmenistan a Nord ( ove peraltro il
limite è fornito per un tratto anche dal Mar Caspio), con l'Afghanistan
ed il Pakistan a Est e con l' Irak e la Turchia a Ovest, mentre
a Sud si affaccia sul Golfo Pesico e sul Golfo di Oman tra loro
raccordati mediante lo Stretto di Hormuz.
Con una superficie di 1,648,196 Kmq, l'Iran è, per estensione, il
quinto Paese dell'Asia.
Il terrritorio dell'Iran è costituito da un grande altipiano circondato
su tre lati da catene montuose - Quella dell'Alborz a nord e quella
dello Zagros a sud e ovest - mentre singole montagne si inalzano
lungo il lato est.
Il Mar Caspio, a nord, è il più grande lago del mondo e ha una superficie
di 370,000 kmq. Si tratta di un lago salato la cui superficie si
estende, in media, a 30 metri sotto il livello dei mari.
L'intero Paese si trova in zona sismica e in questo secolo sono
state registrate diverse scosse di notevole e entità.
L'altipiano
centrale dell'Iran è prevalentemente desertico, costituito da sabbia
oppure da limo e roccia compatta e, ad eccezione dei margini dove
la pianura sale verso le catene dello Zagros e dell'Elburz, la maggior
parte delle montagne sono collegate tra di loro e non raggiungono
grandi altezze.
Le aree più depresse formano dei bacini che spesso si trasformano
in acquitrini salati.
I due grandi deserti, il Dasht-e Kavir e il Dasht-e Lut, occupano
gran parte della regione orientale e nord-orientale della pianura
centrale.
Città
principali e relativi abitanti
Tehran 6,8 milioni (1995)
Mashhad 2 milioni (1995)
Esfahan 1,9 milioni (1995)
Monti
Nome |
Località |
h.m. |
Damavand |
Nord-est
di Tehran |
5761
m |
Sabalan |
Ovest
di Ardebil |
4880
m |
Takht-e-Soliman |
Nord
Ovest di Tehran |
4820
m |
Taftan |
Sud
di Zahedan |
2042
m |
Zard
Kuh Bakhtiari |
|
4309
m |
Clima
Dovuto
in parte alla sua altitudine, il clima dell'Iran registra una notevole
escursione termica nnua. In quasi tutte le regioni, infatti, in
inverno si possono raggiungere temperature bassissime, mentre in
luglio il termometro sale abitualmente oltre i 40°. Le piogge regolari
sono un fenomeno circoscritto alla fascia più settentrionale e a
quella più occidentale del Paese. In conseguenza di quanto detto,
le stagioni ideali per visitare l'Iran sono l'autunno e la primavera,
sebbene anche l'inverno non sia inadatto. D'estate, invece, il clima
torrido e secco potrebbe creare qualche problema. Il nord-ovest
è la regione più fredda e piovosa: gli inverni dell'Azerbaijan e
del Kurdistan sono a volte molto rigidi, con temperature che sogliono
scendere abbondantemente sotto lo zero. In montagna non è raro che
la neve duri fino in primavera o addirittura più a lungo. L'estate
è relativamente mite, piacevoli sono sia la primavera che l'autunno.
Rispetto agli standard iraniani le precipitazioni sono frequenti
e raggiungono anche i 2.000 mm annui. Anche la regione che costeggia
il Mar Caspio e che si estende a nord della catena dell'Elburz riceve
piogge piuttosto abbondanti, raggiungendo una media annua di 1.300
mm. Gli inverni qui sono i più miti di tutto il settentrione. La
primavera e l'autunno sono le stagioni migliori per visitare anche
questa regione, sebbene anche in estate il clima in questa zona
sia piuttosto piacevole, essendo il caldo più moderato rispetto
alle località che si trovano più a sud. D'estate il Mar Caspio è
una meta molto frequentata dagli iraniani. La regione nord-orientale
è caratterizzata da inverni freddi, con temperature che scendono
abitualmente sotto lo zero a causa della correnti di aria gelida
provenienti dalla Siberia, le estati invece sono calde e secche.
Il periodo ideale per un viaggio in queste zone va da aprile a maggio
oppure da settembre a novembre. La piovosità annua raggiunge soltanto
i 252 mm: le piogge più frequenti cadono intorno a marzo, mentre
fra giugno e settembre non si vede quasi una goccia d'acqua. Aspro
e inospitale è il deserto del Dasht-e Kavir, a sud-est di Teheran,
dove l'estae è caldissima. In inverno le temperature possono scenderre
anche parecchio sotto lo zero. Solo tra ottobre e dicembre il clima
è accettabile. Nel Dasht-e Lut, se possibile, è ancora peggio: sprovvisto
di fonti d'acqua, il deserto raggiunge il massimo grado di aridità.
A Teheran, nell'altipiano centrale, il clima è molto variabile.
Nei quartieri centrali e meridionali d'estate il caldo è opprimente,
ma basta prendere un autobus e dirigersi verso le colline a nord
della città perchè la temperatura scenda di diversi gradi. In compenso
il caldo non è umido e la sera si gode di un'aria fresca. Gli inverni
della capitale possono essere molto rigidi; la piovosità annua è
di 240 mm circa. L'autunno ed i mesi tra marzo e maggio sono i momenti
migliori per soggiornare a Teheran. Le regioni centrali dell'Iran
sono molto calde d'estate: la temperatura aumenta man mano che si
scende verso sud, diventando più sopporatbile nei punti che superano
una certa altitudine. Gli inverni sono freddi ma non rigidi come
nelle fasce più settentrionali e occidentali del Paese. Le piogge
sono generalmente sporadiche e sparse. Proseguendo ancora verso
sud e fermandosi in qualsiasi punto che disti all'incirca 200 km
dal Golfo Persico, d'estate si troverà un caldo rovente (di norma
fino a 45° o 50° C) e un'umidità quasi insopportabile. Putroppo
non giunge un po' di sollievo neppure dopo il tramonto. Se possibile
tra fine maggio e i primi di settembre è meglio evitare questa regione,
che d'inverno invece diventa tiepida e molto piacevole. Nella zona
sud-orientale dell'Iran le temperature scendono leggermente ed il
clima è sempre secco, caldo d'estate e mite d'inverno. Nel Belucistan
meridionale e lungo la costa del Golfo di Oman, il clima assomiglia
a quello della zona del Golfo Persico, se non è addirittura più
caldo, e d'estate è caratterizzato da venti molto forti. In tutto
il sud-est piove pochissimo: i periodi più adatti per visitare la
regione sono i mesi di marzo-aprile e ottobre novembre.
Organizzazione
politica
Dal
1979 in Iran vige lo stato di Repubblica Islamica (Jomhuri-ye Eslami-ye
Iran). L'Ayatollah Khomeini, tornato in patria dall'esilio il I°
febbraio 1979 in seguito alla fuga dal Paese dello scià Reza Pahlavi,
nominò un governo provvisorio ed assunse la direzione effettiva
del Paese. Il I° aprile, a seguito di referendum, fu proclamata
la Repubblica Islamica dell'Iran e in dicembre un altro referendum
approvò una nuova Costituzione che prevedeva una guida religiosa
del Paese; tale carica fu attribuita a vita all' Ayatollah Khomeini.
Accanto alla figura della Guida Religiosa, la Costituzione della
Repubblica Islamica dell'Iran prevedeva l'elezione di un Capo dello
Stato: a tale carica fu eletto nel 1981 e riconfermato nel 1985
Ali Khamenei. Nel 1989 questi succedeva a Khomeini, morto in giugno,
quale Guida Religiosa del Paese, e alla presidenza della Repubblica
veniva eletto A.A. Rafsanjani. Una riforma costituzionale, approvata
poco dopo, aboliva la carica di Primo Ministro e rafforzava i poteri
presidenziali. A partire dal giugno 1997 la carica di Capo dello
Stato è ricoperta da Mohammad Khatami.
Regioni
Regione
|
Capoluogo |
Regione
|
Capoluogo
|
Regione
|
Capoluogo |
Tehran
(Centrale) |
Teheran |
Kerman |
Kerman |
Ilam |
Ilam |
Gilan |
Arak |
Khorassan |
Mashad |
Kohkiloyeh
Boyer Ahmad |
Yasuj |
Central |
Rasht |
Esfahan |
Isfahan |
Bushehr |
Bushehr |
Mazandaran |
Sari |
Sistan
Baluch-istan |
Zahedan |
Zanjan |
Zanjan |
East-Azerbaijan |
Tabriz |
Kurdistan |
Sanandaj
|
Semnan |
Semnan |
West-Azerbaijan
|
Orumieh |
Hamadan |
Hamadan |
Yazd |
Yazd |
Kermanshahan
|
Kermanshah |
Hormozgan |
Bandar-Abbas |
|
|
Khuzistan |
Ahwaz |
Chaharmaha |
Shahr-e-Kurd |
|
|
Fars |
Shiraz |
Lorestan |
Khorram-abad |
|
|
*Source:Statistical
Center of Iran.
Le
varie etnie
Il
popolamento dell'Iran è conseguenza di una graduale conquista dell'altopiano
da parte di genti indoeuropee che, provenienti dall'Asia centrale
in grandi ondate migratorie, diedero paternità etnico-culturale
agli Iranici. Queste popolazioni, stanziatesi nella regione del
Fars nel cuore del Paese, formarono il nucleo centrale dell'Impero
Achemenide. Le vicende storiche successive portarono l'antica Persia
a contatto con Greci e Romani, finchè venne più volte sottomessa
dagli Arabi con i quali conobbe, dopo quello determinato dagli Achemenidi,
un nuovo e significativo impulso culturale. Vennero poi, dopo il
Mille, le invasioni turche, quella mongola e quella di Tamerlano,
che ebbero effetti sconvolgenti sul tessuto umano e sociale. Ciò
nonostante, la popolazione persiana -con l'eccezione di alcune provincie
periferiche- seppe mantenere, per il tramite soprattutto della lingua
e della religione, una certa unità psicologica e culturale. La maggioranza
della popolazione è a tutt'oggi costituita da Iranici o Ariani:
Persiani in netta prevalenza, poi le tribù seminomadi degli Zagros
(Lur, Bakhtiari e Curdi, questi ultimi in numero di circa 5 milioni),
gli Armeni, i Beluci. Ad essi si affiancano le genti di origine
turca quali gli Azerbaijani, i Turcomanni stanziati ad est del Mar
Caspio, i Kashkai insediatisi nel Fars fin dal XVIII secolo, e inoltre
Arabi lungo le rive del Golfo Persico.
Popolazione
L'Iran
conta 67,3 milioni di abitanti al censimento del 1995, di cui 22.6
milioni circa vive in aree rurali mentre almeno 250.000 sono i nomadi.
La restante popolazione è insediata in aree urbane. Il rapporto
medio tra la popolazione e la superficie (34 abitanti per Kmq) mette
in luce come come la copertura umana sia rarefatta, anche se va
precisato che la metà almeno del territorio è inabitabile. L'Iran
è un Paese in cui la popolazione aumenta molto velocemente e la
percentuale dei giovani è molto alta (più del 50% della popolazione
ha meno di 18 anni). Non si può fare a meno di ricordare i quasi
tre milioni di profughi afghani che dall'inizio degli anni ottanta,
in seguito all'occupazione del loro Paese da parte dei sovietici,
hanno attraversato il confine ammassandosi in territorio iraniano.
Il persistere di una situazione critica in Afghanistan, anche dopo
la proclamazione della repubblica islamica a Kabul nel 1992, ne
ostacola il rientro, con riflessi negativi sulle condizioni economiche
e sociali del Paese ospitante.
Incremento
demografico (%)
2,6 % (1990-1995)
Densità
di popolazione (Abitanti per km2)
41 abitanti per km² (106,2 abitanti per mi²)(1995)
Popolazione urbana
59 % (1995)
Popolazione rurale
41 % (1995)
Speranza di vita alla nascita
femmine 68 anni (1995);maschi 67 anni (1995)
Gruppi etnici
Persiani 51%
Azerbaigiani 24%
Gilaki e Mazandarani 8%
Curdi 7%
Arabi 3%
Lur 2%
Baloch 2%
Turkmeni 2%
Altri 1%
Tasso
di scolarizzazione (%)
Totale 72 % (1994)
Femmine 66 % (1994) Maschi 78 % (1994)
Lingua
Il
persiano o farsi è una lingua indoeuropea. Al gruppo iranico dell'indoeuropeo
appartengono anche il curdo, il pashto, parlato in Afghanistan e
l'osseto, parlato da alcune popolazioni caucasiche. Lo sviluppo
storico del gruppo linguistico iranico può suddividersi in una fase
antica, una fase media e una moderna. L'antico persiano e l'avestico
rappresentano la fase dell'antico iranico; l'avestico è la lingua
dell'Avesta, cioè dei testi sacri della religione di Zaratustra,
mentre l'antico persiano è la lingua delle iscrizioni cuneiformi
achemenidi -le più importanti sono di Dario il Grande e di Serse-
trovate a Persepoli, Naqsh-i Rustam e Susa. La fase media, documentata
soprattutto in età sasanide (226-642), è caratterizzata dal pahlavi,
nelle varianti principali del Nord-Ovest o arsacidico e del Sud-Ovest
o mediopersiano. Quest'ultimo occupa nell'ambito della storia linguistica
dell'Iran un posto di notevole rilievo perchè è l'anello di congiunzione
tra l'antico persiano e il persiano moderno, nonchè lingua ufficiale
dello stato sasanide e della religione mazdaica. Fra tutte le lingue
e i dialetti iranici moderni il neopersiano, che si riconnette al
pahlavi sasanidico, ha assunto notevole importanza in quanto lingua
di cultura, attestata già nel IX secolo, periodo in cui il suo uso
letterario veniva promosso in sostituzione all'arabo, divenendo
poi lingua ufficiale dell'Iran. Questa lingua, che nacque circa
mille anni fa, è oggi sostanzialmente loa medesima di quella dei
grandi capolavori dell'età aurea. Nella fase moderna il persiano
utilizza l'alfabeto arabo, adattato al persiano dopo l'introduzione
dell'Islam, con l'aggiunta di quattro lettere ed ha inglobato nel
suo lessico un notevole numero di arabismi. All'interno dell'Iran
comunque si trovano anche altre realtà linguistiche: il curdo, lingua
di origine pure indoeuropea, è parlato dalla minoranza curda ( 9%)
della che vive nel Paese. L'armeno, pure esso del gruppo indoeuropeo,
è usato dalla comunità armena (corrispondente a circa lo 0,5% della
popolazione del Paese). Una consistente fetta della popolazione
(circa il 26%), inoltre, stanziata nel nord-ovest del Paese, si
esprime in azero, lingua affine al turco. Lungo il confine con la
Turchia, inoltre, si parla spesso il turco così come l'arabo è diffuso
nelle zone del Paese prospicienti il Golfo Persico.
Lingue
per diffusione in percentuale:
Farsi persiano e dialetti persiani 58%
Turkic e dialetti turkic 26%
Curdo 9%
Luri 2%
Baloch 1%
Arabo 1%
Turkmeno 1%
Altre 2%
Religione
La
Repubblica Islamica dell'Iran è, in massima parte, musulmana e l'Islam
è la religione di Stato. Gli Iraniani seguono la setta islamica
sciita e non quella sunnita che è la più diffusa. secondo i dati
della statistiche ufficiali più recenti la popolazione è composta
al 95% Musulmani sciiti, musulmani sunniti 4%, più uno 1% di zoroastriani,
ebrei, cristiani e indù, sikh e altri.
Il
fondatore della religione islamica, il profeta Maometto (Mohammad
in persiano, Muhammad in arabo), nacque alla Mecca il 570 d.C. Al
610 risale la prima rivelazione di Allah: questa e tutte la visioni
successive sono raccolte nel libro sacro dei musulmani, il Corano.
Al 622 data la fuga di Maometto dalla Mecca insieme ai suoi discepoli:
rifugiatisi a Medina,vi rimasero fino al 630, anno in cui si sentirono
abbastanza forti per ritornare alla Mecca. Maometto morì nel 632,
ma già vent'anni dopo la maggior parte dell'Arabia era convertita
all'Islam. Nei secoli seguenti l'Islam si diffuse in ben tre continenti.
Nell'Impero Persiano l'influenza musulmana (la religione islamica
penetrò in Persia intorno al 650) contribuì ad una rinascita spirituale
che avrebbe dato vita ad una straordinaria fioritura di artisti
e poeti. Nella sua fase iniziale l'Islam subì una scissione che
sopravvive fino ai nostri giorni. Nel 656 il terzo califfo, successore
di Maometto, fu ucciso da Ali, genero del Profeta. Salito al potere,
Ali fu a sua volta assassinato, nel 661, dal governatore della Siria
che pretese di imporsi come califfo al posto dei discendenti di
Ali. Oggi il 90% dei musulmani sono sunniti, vale a dire fedeli
al califfo, mentre gli altri 3sono sciiti, seguaci dei discendenti
di Ali. Soltanto in Iran gli sciiti costituiscono la maggioranza,
ma esistono minoranze sciitanche in altri Paesi, sopprattutto
in Iraq ed in Libano.
Il
cristianesimo era largamente diffuso in Persia molto prima
dell'introduzione dell'Islam. Nell'Iran odierno i cristiani sono
per la maggior parte armeni: inizialmente si stabilirono a Jolfa,
lungo il confine settentrionale dell'Iran, in seguito si spostarono
a Isfahan, sotto la scià Abbas I. Accanto alla maggioranza armena
vi sono comunità più ridotte di protestanti, cattolici, caldei e
ortodossi.
In
passato, fino all'epoca della conquista araba, lo zoroastrismo
rappresentò il credo del Paese. Infatti i più antichi documenti
diretti per la religione dell'Iran sono contenuti nell'Avesta, scrittura
sacra dello zoroastrismo o mazdeismo; essi risalgono cioè ad un
particolare movimento di riforma monoteistica condotto da Zaratustra
(VII-VI sec. a.C. circa) in opposizione alla religione precedente.
Il fuoco, adorato quale simbolo di Dio, nei templi deve bruciare
'perennemente' -a Yazd ce n'è uno acceso da 1.400 anni. La credenza
nella purezza degli elementi impedisce agli zoroastriani di seppellire
i morti (contaminerebbero la terra) o di cremarli (contaminerebbero
il fuoco e l'aria). Pertanto le salme vengono esposte nelle cosiddette
'torri del silenzio' dove vengono ben presto consumate dagli avvoltoi.
Oggi gli zoroastriani vivono soprattutto a Yazd (il loro centro
per tradizione), Shiraz e Kerman.
Musulmani
sciiti 95%
Musulmani sunniti 4%
Zoroastriani, ebrei, cristiani e baha'i 1%
Calendario
Persiano
L'inizio
dell'attuale calendario solare persiano, che discende direttamente
dall'antico calendario zoroastriano, si fa risalire al giorno dell'equinozio
di primavera dell'anno dell'Egira -la fuga del profeta Maometto
dalla Mecca a Medina nel 622 d.C. Un anno ha 365 giorni (366 gli
anni bisestili) e il suo capodanno (No Ruz), secondo il calendario
occidentale, generalmente cade il 21 di marzo.
I mesi
del calendario persiano sono:
Farvardin |
(Marzo
21-Aprile 20) |
Ordibehesht |
(Aprile
21-Maggio 21) |
Khordad |
(Maggio
22-Giugno 21) |
Tir |
(Giugno22-Luglio
22) |
Mordad=Amordad |
(Luglio
23-Agosto 22) |
Shahrivar |
(Agosto
23-Settembre 22) |
Mehr |
(Settembre
23-Ottobre22) |
Aban |
(Ottobre
23-Novembre 21) |
Azar |
(Novembre
22-Dicembre 21) |
Day |
(Dicembre
22-Gennaio 20) |
Bahman |
(Gennaio
21-Febbraio 19) |
Esfand |
(Febbraio
20-Marzo 20) |
I
primi sei mesi dell'anno (da Farvardin a Shahrivar) sono di 31 giorni,
gli altri cinque mesi (da Mehr a Bahman) sono di 30 e l'ultimo mese
(Esfand) è di 29 giorni oppure 30 negli anni bisestili.
Per
tutto quanto riguarda la vita religiosa, in Iran, come in tutti
i Paesi islamici - in cui è usato ufficialmente-, ci si serve del
calendario musulmano. Questo calendario iniza dal mese precedente
all'Egira del Profeta ma, dal momento che si basa sull'anno lunare
di 354 o 355 giorni, attualmente, rispetto al calendario solare
persiano, presenta uno scarto di una quarantina di anni.
Anche
i seguaci di Zoroastro hanno il loro calendario. Esso si basa sull'anno
solare di 12 mesi, ognuno di 30 giorni, più 5 giorni aggiuntivi.
La settimana non è contemplata in questo sistema e ciascuno dei
30 giorni porta il nome di un angelo o di un arcangelo che ne è
anche il protettore. Nel calendario zoroastriano l'anno inizia in
marzo con l'equinozio di primavera, consuetudine che è stata mantenuta
dal caledario persiano entrato in uso successivamente.
I
giorni della settimana
In
Iran la settimana inizia il sabato (shanbeh) e termina il venerdì
(jom'eh). Venerdì è giorno festivo in tutto l'Iran e alcuni uffici
sono chiusi anche il giovedì.
Sabato |
Shanbeh |
Domenica |
Yekshanbeh |
Lunedì
|
Dowshanbeh |
Martedì |
Sehshanbeh |
Mercoledì |
Chaharshanbeh |
Giovedì |
Panjshanbeh |
Venerdì |
Jom'eh |
Festività
In
Iran le festività possono essere religiose o nazionali. Le festività
religiose vengono stabilite in base al calendario lunare musulmano.
Le date pertanto, dal momento che dipendono da diverse osservazioni
astrologiche e dalle autorità religiose coinvolte nelle ricorrenza,
possono essere anticipate o posticipate di qualche giorno. Le festività
si dividono in festività nazionale (legata all'Iran) e religiosa
(Islamica) che hanno una caratteristica peculiare in quanto quelle
nazionale sono legate al Calandario solare e allora sono stabile
ma quelle sono legate al calandario lunare e prciò non sono fisse.
Le festività nazionali invece vengono stabilite in base al calendario
solare persiano e di solito cadono ogni anno lo stesso giorno.
il
No Ruz
Per
la maggioranza degli iraniani la ricorrenza non religiosa più importante
dell'anno è il No Ruz, il lungo periodo di celebrazioni in occasione
del capodanno persiano. Sin da tempi precedenti l'era achemenide
l'arrivo della primavera veniva celebrato con grandi feste in tutta
la Persia. In seguito si fece coincidere l'inizio dell'anno zoroastriano
con l'equinozio di primavera. Accanto ai tradizionali banchetti
e divertimenti, fanno parte del No Ruz (letteralmente 'nuovo giorno')
anche diversi rituali di antichissima origine: alcuni hanno lo scopo
di scacciare gli spiriti maligni e di propiziarsi la buona sorte
per il nuovo anno, altri sono più strettamente legati allo zoroastrismo.
Chaharshanbè-ye suri (l'ultimo mercoledì dell'anno persiano) è un
giorno imporatnte che rientra nei preparativi alle celebrazioni
del No Ruz. E' tradizione antichissima che, alla vigilia di questo
mercoledì, gli iraniani accendano dei piccoli falò nelle strade,
attraverso i quali tutti devono saltare per assicurarsi un po' di
fortuna nell'anno avenire. Le fiamme, così dicono, liberano il corpo
da ogni spirito maligno: il simbolismo di questo rituale è di origine
puramente zoroastriana.
Festività
nazionali (legate al calendario solare)
1-4
Farvardin (Marzo 21-24) |
Nowruz
(New Year) |
12
Farvardin (Aprile 1 ) |
Islamic
Republic Day |
13
Farvardin (Aprile 2 ) |
13-
Nowruz holiday |
14
Khordad (Giugno 4 ) |
Ann.
morte di Khomeini |
15
Khordad (Giugno 5 ) |
Ann.
1963 uprising |
22
Bahman (Feb. 11 ) |
Islamic
Revolution Day |
29
Esfand (Marzo 20) |
Nationalization
of Iranian Oil Industry |
Festività
religiose (legate al calendario lunare)
Economia
Prodotto
Interno Lordo (PIL) U.S.$110,77 miliardi (1992)
Spese U.S.$18 miliardi (1990)
Entrate U.S.$21,7 miliardi (1990)
Attivo U.S.$3,7 miliardi (1990)
Moneta 10 rial iraniani (IR) = 1 toman
Principali clienti Giappone, Italia, Francia, Paesi Bassi,
Belgio, Lussemburgo, Spagna, Germania
Principali fornitori Germania, Giappone, Italia, Gran Bretagna,
Francia
Esportazioni Petrolio, minerale ferroso, cemento; frutta
fresca e secca, caviale; artigianato (tappeti, lavorazione di cuoio
e pellami), tessuti
Importazioni Macchinari, prodotti farmaceutici, prodotti
derivati dalla raffinazione del petrolio, assistenza tecnica, forniture
militari, derrate alimentari
Industrie
Settori: petrolifero, petrolchimico, tessile, delle costruzioni
(cemento, altri materiali), metallurgico, alimentare (raffinazione
dello zucchero, olio); inoltre: attrezzature per trasporti, sigarette
Agricoltura Rappresenta circa il 21 % del PIL (1991); colture
principali: frumento, orzo, riso, barbabietola da zucchero, canna
da zucchero, uva, frutta, tè, noci, cotone; caviale; bestiame: ovini
(carne, lana, latticini), caprini (carne, latticini), pollame. Il
Paese non riesce a coprire del tutto il fabbisogno alimentare interno.
Risorse naturali Petrolio, gas naturale, carbone, cromo,
rame, minerale ferroso, piombo, magnesite, gesso, zinco, baritina;
sale
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