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Mashhad
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Mashhad:
Il santuario dell'imam Reza
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Mashhad,
924 Km da Teheran.
Mashhad, o, come è più corretto dire, Mashhad-è Moghaddas (Mashad la
Sacra), significa letteralmente 'luogo del martirio' o 'luogo in cui è
seppellito un martire' ed è sacra agli sciiti perchè è la località in
cui nell'871 morì l'ottavo imam, Reza e la sua tomba divenne
un'importante meta di pellegrinaggio per gli sciiti.
Quello che era un piccolo villaggio divene con il tempo una grande città.
l'attuale Mashhad, capoluogo della provincia del Khorasan e il più
importante centro di pellegrinaggio dell'Iran. Mashhad conta circa un
milione e mezzo di abitanti ed ha un clima tipicamente continentale, con
inverni molto freddi quasi sempre ricchi di neve.
L'attrattiva principale della città è costituita dal santuario dell'imam
Reza e gli edifici circostanti, che sono senza dubbio una delle meraviglie
del mondo islamico.
La storia di Mashhad è indissolubilmente legata a quella del suo tempio.
Secondo le credenze popolari, Reza, erede del califfato Abbaside e ottavo
imam sciita, morì in quello che allora era poco più di un villaggio
nell'817 dopo aver mangiato dell'uva. Anche se non esistevano prove si
diffuse la voce che era stato avvelenato per ordine del califfo Ma'mun. In
ogni caso, qualunque fosse la verità, Ma'mun lo seppellì in una torre
accanto alla tomba di suo padre, il famoso Harun-ar-Rashid, e con il tempo
il luogo della sepoltura incominciò ad attirare i pellegrini sciiti. Il
piccolo villaggio circostante il tempio crebbe e si trasformò in una
piccola città, chiamata in seguito Mashhad, ma per molti secoli il suo
sviluppo fu lento e per lungo tempo essa rimase un luogo di pellegrinaggio
di importanza solo regionale. Nel 944 il tempio venne distrutto dal
fervente sunnita Saboktagin, fondatore della dinastia gasnavide, per
essere ricostruito solo dal figlio di questi Mahmud nel 1009.
Successivamente, anche negli anni bui del dominio mongolo Mashhad ebbe uno
sviluppo tale da farne nel XV secolo il capoluogo del Khorasan.
La città diventò un centro di pellegrinaggio di prima grandezza solo
all'inizio del XVI secolo con l'avvento della dinastia safavide. Dopo aver
fatto del credo sciita la religione di Stato, i più brillanti tra i primi
re safavidi, tra cui Abbas I, attribuirono alla città ed al santuario
quell'importanza che da allora hanno sempre avuto presso gli sciiti.
Come si può immaginare, tutte le strade di Mashhad portano al Santuario
dell'Imam Reza ed alla strada circolare che lo racchiude, la Falakè-ye
Haram-è Motahhar, e tutto ciò che può essere di qualche interesse è
raggiungibile facilmente da qui. Allontanadosi da questo centro geografico
e spirituale la città tende a diventare abbastanza anonima.
Haram-è
Motahhar-è Emam Reza
Il santuario dell'Imam Reza e gli edifici circostanti l'haram-e motahhar
(recinto sacro) comprendono una delle meraviglie del mondo islamico. Oltre
al santuario, questa grande isola circolare circondata da mura e situata
al centro di Mashhad contiene due moschee, sei collegi teologici, due
cortili principali e due minori, diverse biblioteche, due musei, una
pensione e altri edifici religiosi e amministrativi. Gran parte della
storia del tempio è direttamente legata alla storia di Mashhad stessa. La
prima camera che ospitava la tomba dell'imam Reza fu costruita all'inizio
del IX secolo dal califfo Harun-ar-Fashid, ma in seguito venne più d'una
volta distrutta e successivamente restaurata; la struttura attuale situata
al centro del complesso venne fatta erigere dallo scià Abbas I all'inizio
del XVII secolo. Da allora l'insieme degli edifici è stato continuamente
restaurato ed ingrandito. Il sarcofago è protetto da una grande
ingabbiatura d'oro a graticcio ed è questo l'oggetto che i fedeli
abitualmente toccano o addirittura baciano per implorare su di loro la
protezione del potente Imam. Il mausoleo costruito sulla tomba ha una
scintillante cupola dorata e un unico minareto. Dal punto di vista
architettonico la Masjed-è Azim-è Gohar Shad o Grande Moschea di Gohar
Shad è ancora più imponente del mausoleo. Infatti è sormontata da una
cupola di porcellana blu alta 50 metri ed ha un maestoso portale dorato.
Questa moschea fu fatta erigere all'inizio del XV secolo da Gohar Shad, la
potente moglie del figlio maggiore di Tamerlano, donna dalla forte
personalità e amante delle arti. Costruito tra il 1405 e il 1418, questo
grandioso edificio è notevole per le sue ricercate decorazioni. Annessi
al recinto sacro ci sono due musei che custodiscono entrambi una raccolta
degli oggetti preziosi donati al santuario dai pellegrini sin dall'epoca
dell'Imam Reza. Il Muzè-ye Moghaddas o Museo Sacro è il più grande e
tra i molti oggetti possiede una porta con bassorilievi d'oro del XVI
secolo che in origine apparteneva al mausoleo e il Tappeto delle Sette
Città Amate, che si dice sia stato relizzato da 10.000 tessitori in 14
anni e che abbia 30.000.000 di nodi.
Bazar
Intorno al santuario ci sono tre bazar nel più grande dei quali, il
Bazar-e Bozorg, si possono trovare i rinomati turchesi di Mashhad.
Gambad-e
Sabs
Situata al centro della piazza che porta il suo nome, la Cupola Verde è
probabilmente l'edificio storico più interessante e meglio conservato di
mashhad, oltre al Santuario dell'Imam Reza. Si tratta di un piccolo
mausoleo quadrangolare usato dai dervisci Naghshbandi e costruito
originariamente durante il periodo dei Safavidi ma parzialmente
ricostruito in seguito. Il gombad (la cupola) al suo interno ospita la
tomba dello sceicco Mohammad Hakim Mo'men, autore di un famoso libro di
medicina.
Bogh'è-ye
Khajè Rabi Si tratta di un bel mausoleo ottagonale del XVI secolo che
si trova quattro chilometri a nord del centro di Mashhad. Vale la pene di
visitare questo edificio per le famose iscrizioni del XVI secolo
realizzate da Ali Reza Abbasi, uno dei più abili calligrafi persiani. Il
mausoleo è attualmente circondato da un grande cimitero di martiri che in
origine era un parco. |